sabato 29 ottobre 2016

I fatti di Goro spiegati ad un pirla

1. Sabato 29 Ottobre era prevista a Gorino l’inaugurazione di una nuova draga dono della provincia di Ferrara alla copego. Con sorpresa di tutti Venerdì 21 mattina il sindaco di Goro viene avvertito dalla prefettura di Ferrara che tale inaugurazione deve essere anticipata al giorno dopo, Sabato 22 Ottobre.

2. La perplessità è molta in quanto non si capisce l’esigenza di anticipare un evento che era già da tempo fissato. Visti i tempi stretti il sindaco con i suoi collaboratori e chiedendo anche aiuto delle cooperative di pescatori si prodiga comunque nel preparare l’evento che prevedeva anche la realizzazione di un sontuoso palco per le personalità.

3. Sabato 22 si svolge l’inaugurazione, sono presenti ovviamente il Sindaco di Goro, il prete, il prefetto di Ferrara, il presidente della Provincia di Ferrara Tagliani,  l’ex presidente regionale ora consigliere Zappaterra tutti insieme appassionatamente all’insegna del volemose bene, siamo tutti una famiglia, guardate che bravi che siamo a darvi una mano a incentivare il turismo. Ovviamente questi si prendono la loro bella dose di applausi e di ringraziamenti dei cittadini Goresi e tornano a casa bei soddisfatti di aver conquistato anche qualche voto elettorale.

4. Tutti felici e contenti almeno fino a Lunedì 24 Ottobre quando, alle 4 del mattino un auto dei carabinieri giunge presso l’ostello di Gorino e affigge all’entrata di questo il verbale di sequestro dell’intero edificio. Di notte, come i ladri! Precisiamo, l’ostello in questione è anche l’unico bar del paese (appena più di 500 abitanti), è di proprietà della regione ed è stato dato in gestione ad un privato che ha fatto di questo la sua attività lavorativa principale. Alle 15 del pomeriggio gli viene ulteriormente notificata una ordinanza di sgombro immediato da eseguire entro le 17 del giorno stesso in quanto lo stabile è stato individuato come struttura abilitata per ospitare almeno 20 richiedenti asilo che arriveranno in serata. (non era specificato se fossero donne, bambini o altro).




5. Immaginate la perplessità del gestore che nel giro di nemmeno un giorno si è visto dover sgomberare i locali e trovarsi altro da fare, senza nemmeno sapere bene come sbancare il lunario il giorno dopo. Al che questo chiama il sindaco di Goro, gli amici, i presidenti delle cooperative , smuove un po’ tutte le sue conoscenze e alle 17 invece dello sgombero dell’ostello si alzano le barricate. Barricate? Qualche pedana da vongole messe per la strada ed un improvvisato gazebo per ripararsi e mangiare.

6. Ecco che qua si spiega la fretta nel voler anticipare l’inaugurazione del 29. Probabilmente la prefettura immaginava che sarebbero nate molte proteste e se i personaggi elencati all’inizio si fossero presentati la settimana dopo questi eventi sapevano che non sarebbero tornati a casa grondanti di applausi ma di altro non ben definito.

7. Le proteste in se non erano tanto nei confronti degli eventuali ospiti, di cui comunque ribadisco non si conosceva la natura, ma più che altro per le modalità con cui si è deciso di intervenire da parte delle istituzioni. Senza avvertire preventivamente il sindaco, senza organizzazione e attuando in un solo giorno un esproprio vero e proprio senza preoccuparsi minimante di chi viveva gestendo il bar e l’ostello. La situazione è peggiorata quando arriva sul posto Nicola Lodi, responsabile della sicurezza sull’immigrazione della Lega Nord di Ferrara che approfittando della situazione scalda la piazza a suon dei soliti slogan leghisti. A quel punto i media sono concentrati su Goro e Gorino e la prefettura dichiara che i profughi erano solo 12 donne, delle quali una incinta di 8 mesi, e 8 bambini. A questo punto la battaglia per i giornali diventa i cittadini di Goro contro l'umanità.

8. C’è da dire che è stata anche tanto decantato dai media il fatto che una delle profughe fosse incinta di 8 mesi. Bene! E è normale far fare ad una donna all’ottavo mese un viaggio dalla Sicilia a Bologna, da Bologna a Gorino che è l’estremo lembo di terra della provincia di Ferrara e dopo c’è solo il mare? Aggiungiamo che non solo l’ospedale pediatrico ferrarese più vicino è a quasi 80 Km di distanza, e questo è un disagio per tutti i cittadini residenti nella zona, ma nemmeno si sapeva chi doveva dare da mangiare e accudire questa gente. In pratica l’impressione è che si sbattevano li alla bella e meglio questi poveri disgraziati.

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