sabato 2 giugno 2012

1:12

1:12 L'orologio non aspetta! Con il suo incensante procedere scandisce praticamente ogni momento della vita. Si certo, forse non sempre quell'orologio, ma non è il mezzo tecnico che fa la differenza. Sia una moderna sveglia a LCD come nel mio caso o un vecchio pendolo come quello che tengo in sala da pranzo il suo procedere è inarrestabile. Di orologi quanti ne cambiamo in una vita? Quello che non cambiamo è il tempo, un susseguirsi di fotogrammi che chiamiamo presente, alcuni li conserviamo e li chiamiamo passato, altri li immaginiamo e vorremmo chiamarli futuro.
Ecco il punto, il futuro! Questa incerta fabbrica di speranze che ogni giorno ci lusinga nella ricerca di qualcosa di meglio. Ma la domanda è: il mio meglio sarà meglio per tutti? Un antico romano avrebbe risposto semplicemente che la morte mia sarebbe stata la vita sua, ma per fortuna le cose sono cambiate. O forse no!
Il tempo cancella, il tempo fa dimenticare, il tempo crea miti. Spesso porta alla revisione del passato facendoci rivedere le stesse cose con occhi diversi. A volte più maturi, a volte con carichi di esperienze inestimabili alle spalle che ci fanno rivoluzionare le nostre idee iniziali. Ci porta in alcune circostanze appunto, a rinnegare quello che eravamo se effettivamente qualcosa eravamo.
Ma era sbagliato il passato o è sbagliato quello che ora è futuro? Oppure non è sbagliato niente ma è solo questo fluire di attimi che identifichiamo come presente che ci induce a vedere esclusivamente i fotogrammi della nostra vita che più ci aggradano?
Quante domande, nessuna risposta! Chi ce le può dare le risposte, la filosofia, la religione, la scienza? Probabilmente nessuna di queste, vanno cercate dentro di noi man mano che evolviamo come esseri umani, man mano che accumuliamo sapere e speranze, man mano che ogni secondo scoccato dalla lancetta più lunga ci ricorda che siamo sempre più vicini alla fine.