lunedì 22 giugno 2015

Perché l'uomo si deve estinguere?



Siamo una specie "diversamente intelligente" come dice Stefano Re in Mindfucking, " Non so, davvero, probabilmente sono io l’alieno, ma inizio a non farcela più ad accettare come sta funzionando l’umanità."
  • Tutti parlano di voler cambiare il mondo ma ci guardiamo bene dal cambiare i nostri comportamenti in quanto ovviamente sono gli altri a doversi dare una regolata.
  • Aspettiamo sempre con ansia un leader, un guru, un miracolo, un governo, una dieta, un chirurgo che rischi il suo culo per cambiare tutto ciò che ci sta attorno. Tutto tranne noi. Perché chi invoca al ritorno del Duce invoca ad una dittatura che venga applicata ma solo sugli altri, non su noi stessi.
  • Inquiniamo spregiudicatamente aria, acqua e terra perché non inquinare costa troppo ed è fastidioso.
  • Decimiamo specie animali e distruggiamo foreste, sfruttiamo fino all'osso territori non nostri, perché o costa troppo evitarlo o ci si guadagna molto a farlo.
  • Abbiamo creato una risorsa immaginaria, il denaro, che doveva solo servire a rendere più semplici gli scambi e poi per accumularlo distruggiamo l'ecosistema e spesso anche le persone.
  • Abbiamo creato limiti immaginari, i confini, e vogliamo scacciare chi cerca di attraversarli.
  • Abbiamo creato una classe politica che non ci rappresenta più ma ci scanniamo come belve perché questo o quel clan pianti la propria bandiera in parlamento.
  • Abbiamo creato una società dove per sopravvivere dobbiamo avere la piena occupazione, cioè lavorare tutti il più possibile. Se manca il lavoro è un guaio. Ma quanto sarebbe bello invece lavorare il minimo indispensabile?
  • Nel nome del consumismo sfrenato produciamo una quantità enorme di beni e servizi di dubbia utilità ma allo stesso tempo ci impegniamo al massimo perché questi diventino indispensabili.
  • Abbiamo creato giorni immaginari come i fine settimana, le vacanze, le ferie che sono destinati a divertirsi e spesso diventiamo nevrotici nel frenetico tentativo di divertirci per forza.
  • Siamo sempre di corsa e sempre più veloci, ma in realtà non abbiamo nemmeno la minima vaga idea di dove stiamo andando. Ansiosi di superare gli altri e ossessionati dalla necessità di vincere senza nemmeno chiederci quale sarà il premio e se questo atteggiamento ci fa vivere più o meno felici.
  • Quando le incongruenze della nostra esistenza diventano inconsistenti e la vita ci sbatte la porta in faccia non sappiamo fare di meglio che attaccarci a immaginarie divinità che la sanno di certo più lunga di noi. Quelle stesse immaginarie divinità che attraverso la parola di altri, autoproclamatisi depositari della parola divina, ci hanno spinto da sempre a guerre e che a tutt'ora a parole richiamano all'umanità e alla solidarietà ma nei fatti continuano a spingerci gli uni con gli altri.
  • Tutto questo ci ha messo in trappola, come criceti corriamo in tondo nelle nostre gabbiette e non ci poniamo nemmeno la domanda se sia possibile smettere di correre.
Alla luce di questi pochi fatti non vi sorge una domanda: Cos'è che dimostrerebbe che l'essere umano è la specie più intelligente di questo pianeta?

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